Salta ai contenuti. | Salta alla navigazione

Il Villaggio di Pikieko

Il Villaggio di Pikieko

In lingua moré, Pikieko significa “Pietre oblique”. Sono infatti molte pietre che spuntano dal suolo di quel villaggio, tutte di colore rosso bordeaux a ricordare il ferro di cui sono ricche. Pikieko è uno dei 24 villaggi del Comune di Koubri, un piccolo centro a sud est della capitale. Arrivare Koubri è agevole: una trentina di km di strada asfaltata. Da lì per andare a Pikieko è più arduo: si prende una strada sterrata dentro la savana che diventa sempre più piccola fino ad un viottolo per poi scompare del tutto. Non si capisce come fanno qui ad orientarsi per trovare la rotta: la savana sembra ovunque tutta uguale. Difficile dire quanti abitanti fa Pikieko: probabilmente un migliaio distribuiti su aggregati di capanne sparsi su una superficie molto estesa.

Pikieko – o Pikioko come pronunciano alcuni – sorge poco lontana dal fiume
Nakambé, il Volta Bianco, che nasce in Burkina Faso e verso sud si unisce al Volta Rosso e al Volta Nero per formare il grande fiume Volta che entra in Ghana. [Fino al 1984, il Burkina Faso si chiamava Repubblica dell’Alto Volta].

Due etnie convivono a Pikeiko: l’etnia Poehl, in prevalenza musulmana, dedita alla pastorizia e l’etnia Moussi, in prevalenza cattolica, dedita all’agricoltura.

La gente ha imparato a rispettare la differenza di religione e a convivere pacificamente.

Più difficile è stato far capire agli animali dei Poehl che non devono devastare le coltivazioni dei Mussi.

Così i pikiekoti, gente pacifica, hanno
salomonicamente deciso di dividersi il territorio in modo che dove coltivano gli uni non vanno a pascolare gli altri. 

Un’altra attività economica interamente praticata dalle donne è la raccolta dei sassi per la costruzione delle briques, i mattoni locali. Le donne di Pikieko hanno preso di mira la collinetta dietro alla nostra scuola - che evidentemente ha dei sassi di buona qualità - e la stanno riducendo ad un groviera di buche. E quando i sassi non hanno la giusta dimensione, li frantumano a colpi di martello.

Abbiamo chiesto ad una donna del posto quanto può rendere un giornata di questo lavoro. Risposta: anche 500 Franchi CFA. Vale a dire 76 centesimi di euro. Al giorno! Qui i mestieri faticosi toccano molto spesso alle donne, magari curve sulla terra con un bambino piccolo legato sulle spalle. Già da bambine vengono addestrate ai mestieri più pesanti: spesso il loro dovere domestico prevede andare a prendere l’acqua potabile da pozzi lontani da casa. E a chi tocca, niente scuola! Ai maschietti, fin da piccoli, viene riservata una vita migliore, a cominciare dall’istruzione. Tanto la femmina, prima o poi qualcuno se la sposa, e allora perché investire?

Difficile fare a meno di chiedersi quanta strada deve ancora fare l’istruzione in questo Paese per affermare la parità della donna!