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La strategia perseguita con i nostri Progetti

La strategia perseguita con i nostri Progetti

L’ Associazione Queen of Peace vuole migliorare le condizioni di vita dei bambini nelle zone più povere del mondo ed ha scelto il Burkina Faso come paese privilegiato della sua azione dal momento che da sempre occupa gli ultimi posti nella scala dell’Indice dello Sviluppo Umano redatta periodicamente dall’ONU (il 5° nel 2013).

Da tempo, le autorità governative hanno avviato un piano di emancipazione del paese e di lotta contro la povertà e l’analfabetismo i cui primi frutti cominciano a vedersi in un miglioramento delle condizioni generali di vita di alcune categorie della popolazione. Ma la strada da fare è ancora tanta.

Le situazioni di maggior degrado si riscontrano soprattutto nelle periferie delle grandi città e nelle zone più interne. I soggetti più fragili sono i bambini orfani e senza nessuno, e le bambine in modo particolare, ma si registra anche un’elevata indigenza tra i bambini che vivono nelle famiglie più povere, in una parola gli OEV (Orphelins et Enfants Vulnerables, secondo il Ministero dell’Azione Sociale del Burkina Faso).

La Queen of Peace vuole aiutare l’emancipazione e il sano sviluppo fisico ed intellettuale dei bambini di questo paese attraverso progetti di sostegno alimentare, di sostegno alla salute anche attraverso la creazione di pozzi di acqua potabile, di sviluppo umano e culturale attraverso la creazione di Centri Scolastici.

La Queen of Peace intende anche promuovere l’emancipazione della figura femminile in quanto più debole nella millenaria cultura di questo paese. E quindi le bambine saranno oggetto di maggiore attenzione nei nostri progetti anche in ossequio ad una convinzione locale burkinabé più teorica che pratica, in base alla quale “se vuoi costruire una nazione sana, devi educare bene le bambine”

Il Village des Enfants 

Il vertice dei progetti della Queen of Peace è la creazione di “Villages des Enfants” con cui si vuole dare risposta integrata ai bisogni dell’infanzia più sola e vulnerabile, strutture protette nelle quali i bambini siano accolti, abbiano un’abitazione, un'alimentazione regolare ed equilibrata, acqua potabile, attenzione alla salute, abbigliamento ed un’abitazione in linea con la tradizione del loro popolo.

Soddisfatti i bisogni materiali più elementari, il Village des Enfants deve essere organizzato secondo la logica di Case Famiglia, ambienti in cui i bambini si sentano amati e circondati di attenzioni, in modo che a loro volta imparino ad amare, ambienti in cui imparino a vivere in famiglia e sviluppare affetti materni e fraterni affinché a loro volta siano in grado di costruire una famiglia. Grande cura dovrà essere posta per sviluppare soprattutto i rapporti fraterni – anche biologicamente eterogenei - tra i componenti della struttura familiare, in modo che anche questa relazione affettiva accompagni i bambini per tutta la vita.

Soddisfatti i bisogni materiali ed affettivi, il Village des Enfant si prenderà anche cura della formazione scolastica dei bambini in modo da favorire il loro inserimento sociale e la presa in carico responsabile della propria vita di adulti. Si cercherà perciò di promuovere la formazione generale sia primaria che secondaria, cercando di individuare da subito i talenti più capaci per sostenerrli nelle scuole professionali più idonee, pur continuando a vivere all’interno del Villaggio fino almeno ai 16-18 anni, proprio come avviene in una famiglia.

Centrale nella formazione dei bambini e delle bambine sarà lo sviluppo delle conoscenze inerenti la coltivazione della terra e degli alberi da frutta, l’allevamento del bestiame e lo sfruttamento di tutte le risorse naturali di una terra avara e dura ma non priva di risorse.

Il Village des Enfants sarà a tutti gli effetti un orfanotrofio, ma il nome “villaggio” testimonia la volontà di riprodurre intorno ai bambini quella rete di solidarietà e di legami affettivi tipica del villaggio africano. A questo scopo, le strutture scolastiche, sportive e ludiche saranno aperte anche ai bambini delle famiglie del territorio in modo da creare un complesso di relazioni aperte al mondo esterno e a far sentire gli orfani parte integrante del territorio in cui vivono.

Le dimensioni del problema OEV in Burkina Faso  

Il Burkina Faso ha una popolazione di circa 15,8 milioni di abitanti, il 47,5% dei quali ha età non superiore a 14 anni, poco meno della metà del paese.

Un’indagine fatta nel 2010 dal Ministère de l'Action Sociale et de la Solidarité Nationale (MASSN) del Burkina Faso sullo stato di disagio dei giovani, metteva in evidenza che gli OEV, ovvero gli Orphelins et Enfants Vulnérables sono circa 2 milioni e 820 mila. Per Enfant Vulnérable si intende, in linea con le convenzioni internazionali sui Diritti dei bambini, «un essere umano di età inferiore a 18 anni che sia vittima o esposto a rischi di tipo alimentare, sanitario, educativo, morale, psicologico, materiale, giuridico, abitativo, etc. che necessita di una protezione sociale specifica permanente».

 

Femmine

Maschi

Totale

Orfani di padre

184.339 (14,4%)

238.574 (15,5%)

422.913 (15%)

Orfani di madre

64.006 (5,0%)

79.165 (5,1%)

143.171 (5,08%)

Orfani totali

64.647 (5,1%)

73.620 (4,8%)

138.267 (4,90%)

Bambini Vulnerabili

967.138 (75,6%)

1.148.819 (74,6%)

2.115.957 (75,03%)

TOTALE

1.280.130 (45,4%)

1.540.178 (54,6%)

2.820.308

Gli OEV che vivono in famiglia sono 2.780.824, in strada 11.281, negli Istituti 28.203.

La mortalità infantile nel 2006 era pari al 16,92%. La malaria è la causa più alta della salute precaria degli OEV (per il fatto che la maggior parte non dorme in ambiente protetto da zanzariera), seguono i disturbi intestinali e di stomaco.

La precarietà dell’alimentazione è elevata tra gli OEV e si traduce in insufficienza alimentare (meno di 3 pasti al giorno) e inadeguatezza d’alimentazione (non equilibrata e non diversificata).

Il livello di scolarizzazione è più basso nelle femmine che nei maschi, nelle zone rurali rispetto a quelle urbane.  

A livello generale le bambine vivono in una condizione di maggiore vulnerabilità dei maschietti.